Nei giorni oscuri della nostra vita by Rebecca Donner

Nei giorni oscuri della nostra vita by Rebecca Donner

autore:Rebecca Donner [Donner,Rebecca]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2023-09-06T00:00:00+00:00


Raid aereo

1940

1.

A volte Don prende la ferrovia suburbana per andare allo Zoologischer Garten. La foca elefante più grande dello zoo di Berlino si chiama Frieda. Don adora guardarla nuotare. Frieda ha baffi lunghi e occhi tristi.

A volte prende la metropolitana per Nollendorfplatz.

Altre prende quella per Stadtpark.

Qualunque sia il percorso che fa per arrivare all’appartamento di Mildred, deve passare davanti alle rovine carbonizzate di una sinagoga che è stata data alle fiamme. Il ricordo della Notte dei cristalli è impossibile da cancellare.

2.

Don sente la mancanza dei suoi amici della scuola americana. In una fotografia di classe dell’anno precedente, aveva il braccio attorno alla spalla di un ragazzino ebreo. Adesso quel ragazzino se n’è andato.

3.

Il foglio che Mildred infila nello zaino di Don sembra una lettera.

Cara Louise, inizia. Come stai oggi? Spero che tu e Donald stiate bene. Prosegue con questo tono noioso per diverse frasi. Ha fatto freddissimo, non è vero? Ieri sera abbiamo finito il carbone.

Alla fine della lettera c’è un invito, altrettanto noioso.

Arvid e io saremmo lieti che tu e Donald vi uniste a noi per una passeggiata nella Spreewald. Possiamo preparare un pranzo al sacco.

4.

La Spreewald è una regione ricoperta da boschi fittissimi a un centinaio di chilometri a sud-est di Berlino, abbastanza lontana da farli sentire sicuri di non essere seguiti. Si incontrano di domenica, dando così al loro appuntamento l’apparenza di una gita di piacere.

Mildred e Arvid ci arrivano in treno, Louise e Donald in automobile, col piccolo Don sul sedile posteriore. Don aspetta il momento in cui il padre ferma l’auto, poi salta fuori.

Farà la vedetta e si è vestito a dovere. Pantaloni corti neri, calzettoni scuri fino al ginocchio, camicetta scura e berretto nero, l’uniforme del Deutsches Jungvolk della Hitlerjugend, una divisione della Gioventù hitleriana per ragazzini tra i dieci e i quattordici anni. Indossare l’uniforme è un’idea del bambino. Mole l’aveva rubata per poi regalargliela.

Don corre nel fitto della foresta. Mildred e Arvid aspettano su un sentiero alberato. Don li trova, si volta e corre dai suoi genitori per condurli da Mildred e Arvid.

Mentre i quattro passeggiano nello Spreewald, Arvid dà a Donald informazioni riservate del ministero dell’Economia che sarebbe troppo rischioso mettere per iscritto. Don corre avanti, tenendo sempre d’occhio gli altri sul sentiero. Se vede qualcuno, comincerà a cantare l’inno nazista Horst Wessel Lied: un avvertimento a suo padre e Arvid affinché smettano di parlare.

Continuano a incontrarsi, quasi sempre di domenica, a volte lì, a volte al sollevatore nautico (Schiffshebewerk) di Lüneberg, dove camminano accanto agli enormi paranchi idraulici che sollevano le navi dal mare.

Di tanto in tanto si unisce a loro un uomo di nome Otto Donner che lavora con Arvid al ministero dell’Economia.

Don corre avanti, vestito con l’uniforme del Deutsches Jungvolk. È sempre di vedetta, consapevole che si tratta di un lavoro importante, ma gli piacerebbe anche poter ascoltare qualche loro conversazione. Sente Otto alzare la voce e Arvid rispondergli allo stesso modo. Sente urlare anche suo padre, discutono tutti e tre animatamente. Don si domanda di cosa stiano parlando.



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